Progetto dalla robotica educativa alla domotica

 

ARTICOLO

A settembre 2014 l' Istituto Comprensivo Biella II aveva partecipato ad un  Bando del MIUR per la diffusione della cultura scientifica con il progetto "dalla robotica educativa alla domotica"ed è stato l'unico Istituto nel biellese ad essere finanziato.

Il progetto che vedrà una parte di sperimentazione tra la fine di quest'anno e il prossimo, permetterà a tutte le classi della Primaria e della Secondariadi far fare un'esperienza innovativa a docenti e ad alunni nel campo della robotica educativa. 

Abbiamo chiesto alla professoressa Tabiani , anima del progetto, che cosa voglia dire “fare robotica” a scuola.

“Fare robotica significa porre gli alunni di ogni fascia d’età al centro del processo educativo con l' obiettivo di imparare a formulare ipotesi, confrontarsi con i compagni, discutere, sperimentare, verificare e analizzare i risultati.

La classe si trasforma in una comunità di piccoli scienziati in cui le idee e le proposte di ognuno vengono  trasmesse e condivise con gli altri e l’insegnante ha solo il ruolo di fornire stimoli, osservare, trascinare verso un risultato che gli allievi raggiungono sull’onda della motivazione dovuta anche  all'aspetto ludico dell’attività.

Attraverso la robotica educativa ci si aspetta di sviluppare nei bimbi più piccoli la conoscenza di concetti semplici quali i numeri, le lettere, le figure geometriche ecc.,  la capacità di organizzare lo  spazio e di valutare le distanze.

Per i più grandi gli obiettivi riguardano lo sviluppo di capacità logiche attraverso la progettazione, l’osservazione e la riflessione (problem-solving), l’abitudine alla raccolta e all’analisi dei dati, alla revisione del percorso e all'autocorrezione.

Per tutti , infine, le mete da raggiungere sono la manualità fine, la collaborazione e l’integrazione nel gruppo di lavoro anche di chi rivela maggiori difficoltà scolastiche o dimostra scarsa motivazione allo studio.

Con questa attività si intende anche avvicinare gli studenti al mondo della ricerca e alla cultura scientifica, abituandoli fin da piccoli ad un metodo sperimentale basato sulla lettura dei fatti, e far conoscere agli studenti  il  patrimonio scientifico italiano grazie ad uscite didattiche e all’utilizzo di Internet e infine incoraggiare la ricerca di scelte razionali per risolvere i problemi”.

Come e con che cosa si partirà?

“Nell'immediato , grazie al finanziamento, i docenti parteciperanno a incontri formativi riguardanti la robotica educativa, la programmazione, il pensiero computazionale e impareranno ad usare i kit robotici introducendoli in attività  didattiche che normalmente vengono svolte senza robot.

Alcune classi inizieranno la sperimentazione già alla fine di quest'anno introducendo nella didattica di tutti i giorni alcuni robot, dall'apina bee-bot programmabile direttamente sulla schiena , a kit più complessi della serie lego we-do e lego minstorm che dovranno essere costruiti e programmati al fine di svolgere semplicicompiti.

 In particolare , gli alunni delle classi terze della scuola media , progetteranno e costruiranno, grazie alla collaborazione del FABLAB di Biella, una casa automatizzata con circuiti ARDUINO.

La cosa interessante è che ogni attività  potrà essere pensata introducendo nella progettazione l'uso di un robot rendendola più interattiva e coinvolgente.

Da settembre 2015 , poi , inizierà una nuova formazione tenuta dai docenti neo formati che vedrà la diffusione della robotica educativa in altre classi. Al termine della sperimentazione è previsto un evento dimostrativo aperto a tutti e la pubblicazione sul sito scolastico dei materiale prodotto. www.bielladue.it “

La professoressa conclude citando Seymour Papert:

“La costruzione che ha luogo nella testa spesso si verifica in maniera particolarmente felice quando supportata dalla costruzione di qualcosa di molto più concreto: un castello di sabbia, una torta, una casa di Lego, un programma per computer, una poesia, una teoria dell’universo...”.